Nel 2001 ero incinta della mia prima figlia e mio padre capendo la mia situazione ( nel passare da figlia disponibile H24 a mamma ) aveva deciso di prendere un aiuto alla reception e assumere Giuseppe. Già avevo avuto modo di conoscerlo perchè lavorava nell'Hotel di una amica e trovarmelo lì al mio ritorno dall'ospedale è stata una grande sorpresa e un grande piacere. Da quel giorno abbiamo cominciato a conoscerci e lui non è stato solo un dipendente ma molto di più. L'affetto che negli anni è cresciuto per lui è stato pari a quello per un fratello e con la nascita della mia seconda bambina Giuseppe era diventato un aiuto indispensabile . Sono passati gli anni e anche le mansioni sono cambiate , ma è sempre stato con noi.
Tanto era l'apprezzamento per lui che mio padre mi disse che avrei dovuto fare di tutto per non perderlo: per il suo valore e per la stima che lui aveva nei nostri confronti: e forse e pensando a questo che mi prende un pò di tristezza.
In virtù di questo affetto che poi ha coinvolto anche la sua famiglia , due anni fa ho pensato che la moglie potesse aiutarmi nel reparto colazioni , ma la cosa non è stata brillante e con il senno di poi non ripeterei l'avventura. Questo rapporto andato male ma chiarito con Giuseppe ( e solo questo mi interessava) ha intaccato il nostro rapporto!
Ora la sua decisione la imputo a ciò che è accaduto anche se so che Giuseppe è troppo un Signore per riversare la colpa su di un altra persona ... proprio per questo nonostante (il suo allontanamento improvviso ) non ho chiesto spiegazione, ma gli ho solo rimproverato il modo di fare senza prima aver parlato con me. Sono rimasta delusa ma il suo "ti voglio bene" è valso più di mille parole e questa è l'unica cosa che conta.
Cavolo, mi dispiace. Era diventato caro anche a me, mi salutatva sempre sorridente pur non conoscendoci "formalmente".
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