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Sant'Agnello

" Il 14 dicembre, giorno che il calendario cattolico, dedica al ricordo dell’abate, nella città di Sant’Agnello, in provincia di Napoli, si rinnova la tradizione con il pellegrinaggio delle future mamme col pancione.Una tradizione che si perde nella notte dei tempi e che pare, così raccontano le nonne, dipenda dal fatto che la madre del santo, Giovanna, una nobile napoletana, di origini siracusane, essendo sterile, pregasse costantemente la Vergine Maria affinché le fosse concessa la gioia di diventare madre. La donna, ricevuta la grazia, volle offrire il bimbo alla Madonna e, portato il neonato, che aveva solo 20 giorni, di fronte all’immagine della Vergine, tra lo stupore dei genitori, esclamò: "Ave Maria!".A ricordare questo prodigio in quel luogo fu eretta la chiesa di "Sancta Maria, intercede pro miseris”. Da questa storia forse parte l’usanza che lega al culto del santo la protezione delle future mamme. Pancioni di tutte le forme, grandi e piccoli, fanno bella mostra di sé nella chiesa principale dell’omonimo comune. Tutte a fare una preghiera, a chiedere una grazia o come raccontano sempre le nonne a non far “pigliare collera” al santo. Tra un ricamo e un lavoro ai ferri le nonne, di una volta, raccontavano cheSant’Aniello “si sarebbe offeso se le donne incinte non fossero andate a fargli visita”. Naturalmente accompagnate dai futuri papà. In barba ad amniocentesi, strutturali e controlli vari, nel giorno di Sant’Aniello le neo mamme sono in festa e quindi non devono compiere alcuni gesti per evitare che i bimbi possano nascere con dei problemi. Secondo un antico racconto popolare il giorno di Sant’Aniello le future mamme “non devono avvolgere gomitoli, perché la creatura verrebbe al mondo con il cordone ombelicale avvolto intorno al collo”. Un altro detto dice “A Santa Lucia e Sant’Aniello nè forbice nè coltello”.Le donne incinte in questi giorni dovranno tenersi alla larga da oggetti taglienti perché, secondo il detto, il bimbo che portano in grembo potrebbe nascere senza un arto . Oppure c’è chi racconta che in quel giorno se si è in gravidanza non bisogna tamburellare con le dita sul tavolo, questo potrebbe portare il bambino a soffrire di inestetismi della pelle. Detti antichi che intrecciano fede e tradizioni popolari. “Nel proteggere le donne incinte e gli animali gravidi il santo- raccontano- pretende devozione assoluta”. Credenze che la chiesa ha sempre smentito confermando però la protezione del santo per i bimbi e le bimbe in arrivo." ( dal web)
Un saluto al Santo e poi in giro alla festa!












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