"Fare
scudo col corpo a una persona amata. O farsi scudo con il corpo di una
persona che si dovrebbe amare. L’alfa e l’omega dell’esperienza umana, l’arco
del compasso tra santità e abominio. L’alfa è in questa foto che ha la potenza di una scultura. Un uomo gravemente ferito abbraccia la sua donna insanguinata dopo l’esplosione di Ankara. Un gesto istintivo, maschio. Braccia che scaldano meglio di coperte. L’uomo si chiama Izzettin, fa l’insegnante e ha 46 anni, ma da sabato molti di più. Si è trasferito ad Ankara per consentire alla figlia di andare all’università e alla sorella di curarsi un tumore. L’attentato gliele ha spazzate via entrambe. Rimane la moglie. Quell’abbraccio è uno slancio protettivo, ma anche un tentativo estremo di aggrapparsi alla vita. |
Poi c’è l’omega. C’è un uomo chiamato Giuseppe Iannicelli, trafficante di cocaina in terra di ’ndrangheta, ucciso quasi due anni fa assieme al figlio di suo figlio, un bambino di tre anni di nome Cocò. Si era pensato a una coincidenza disgraziata. Solo ieri abbiamo saputo che il nonno usava l’inconsapevole Cocò per i suoi traffici. Era convinto che, col nipotino appresso come scudo umano, nessuno avrebbe osato sparargli. Per non abbattersi definitivamente suggerisco di guardare di nuovo la foto. " |
(Massimo Gramellini) |
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