(www.eticamente.it/3631/abbracciare-gli alberi)
"Ho la fortuna di lavorare in un asilo nido di campagna, circondato da un grande parco che ospita alberi anche molto grandi, di specie diverse.
Una delle prime cose che insegno ai miei bimbi è abbracciare gli alberi.
Loro sanno che gli alberi sono magici e sanno trasformare.Come insegna il tao yoga, infatti, gli alberi sono piante molto potenti, le più grandi e avanzate spiritualmente sulla terra.Creature in continua meditazione che, ben radicate a terra, si elevano costantemente verso il cielo.Sono maestri che ci insegnano a coltivare la calma, la presenza e la vitalità.
Loro sono in grado non solo di assorbire l’anidride carbonica e trasformarla in ossigeno, ma allo stesso modo di assorbire le forze negative (come malattie, emozioni o pensieri negativi) e di trasformarle in forze positive.
Ma anche noi possiamo essere loro d’aiuto con la nostra energia quando sono deboli o malati.
Da sempre l’uomo ha usato tutte le parti dell’albero per preparare medicine con cui curarsi, ma non tutti sanno che anche abbracciarli fa bene alla salute.
A tale scopo gli alberi migliori sono i più grandi perché, più grandi sono, più contengono energia
I maestri taoisti consigliano i pini.
I pini nutrono il sangue, (ma anche l’anima) e rafforzano il sistema nervoso.
Secondo la mia esperienza è bello sia cambiare ogni volta, sia andare dall’albero che ci attira di più, fidandoci del nostro istinto.
Per esempio per un periodo in cui ero soggetta alla cistite, ero molto attratta dai salici.
I salici aiutano a ridurre la pressione sanguigna e a rinforzare il tratto urinario e la vescica.
Ecco altri esempi.
I cipressi e i cedri abbassano la temperatura.
Gli olmi calmano la mente e rafforzano lo stomaco.
Gli abeti aiutano a far assorbire le contusioni e fanno guarire prima le fratture ossee.
I biancospini aiutano la digestione, rafforzano l’intestino e combattono la pressione bassa.
Le betulle abbassano la temperatura corporea e aiutano a disintossicare l’organismo.
I fichi aiutano a curare la diarrea.
Per i miei bambini è fondamentale invece abbracciarli tutti, senza dimenticarne nessuno, usando questo piccolo rituale.
Avvicinandosi dicono: “Ciao amico albero, come stai?”
Prima di abbracciarlo chiedono il permesso: “Posso?”
E prima di staccarsi lo salutano con un: “Grazie”.
È bello guardare un bambino mentre abbraccia un albero, osservare come “si prende il tempo giusto” per rimanere in contatto con il tronco, per fondersi con l’albero e magari vedere che, proprio in quel momento, chiude gli occhi e sorride.
Abbracciare un albero è come stringere contemporaneamente la madre terra e il padre cielo, e in un abbraccio così veramente passa tutto! Se ne va la tristezza, lo stress, qualche malanno e tutte le paturnie, come le chiamo io!
Vi consiglio di provare questa pratica antichissima, comune ai tibetani, ai celti, agli indiani d’America, agli aborigeni australiani…
“Please to hug the trees” ( Per favore abbraccia gli alberi) si legge all’ingresso di boschi e parchi in Australia.
E quando lo fate imitate i bambini: abbassate il volume della mente ed alzate quello del cuore. Cercate di non farvi aspettative, abbandonate il controllo, rilassatevi e mettetevi in ascolto.
Come per ogni buon abbraccio ci vuole tempo e conoscenza perché diventi un gesto sempre più intimo e la parte più segreta di uno si riveli all’altro.
Chiara Benini "
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